Formaldeide: aggiornare la valutazione del rischio.

Formaldeide: aggiornare la valutazione del rischio.

È scaduto il periodo transitorio per aggiornare la valutazione del rischio cancerogeno da formaldeide.

Le novità per la sorveglianza sanitaria e i valori limite per i mobili acquistati per uso lavorativo.

Il  1 gennaio 2016 è terminato il periodo transitorio iniziato nel giugno 2014 per permettere alle aziende di  provvedere ad adempiere a quanto previsto dal Testo Unico: Protezione da Agenti Cancerogeni e Mutageni.

La prima scadenza del 1 aprile 2015 prevista dal “REGOLAMENTO (UE) N. 605/2014,

poi successivamente, con una modifica del 23 marzo 2015 che inserisce una variazione al regolamento (UE) n. 605/2014 comportandone lo slittamento al 1 gennaio 2016.

Il motivo di questi slittamenti è dovuto alla capillare diffusione di questa sostanza: industria tessile, alimentare, settore sanitario, industria chimica, industria cosmetica, industria del legno, industria della plastica, ecc. e per dare quindi alle aziende il tempo di mettersi in regola. Trascorso questo anno e mezzo, tutto dovrebbe quindi essere stato approntato.

Quello che prima quindi era probabilmente un rischio chimico basso per sicurezza ed irrilevante per la salute ora assume una rilevanza normativa differente e potrebbe, anche se non necessariamente, configurare un rischio cancerogeno con tutti gli obblighi ad esso correlato.

 

L’azione cancerogena della formaldeide era già stata ufficializzata con la classificazione nel 2006 da parte della IARC come Classe 1:

cancerogeno per l’uomo. Gli organi interessati  sono il rinofaringe e le cellule del sangue (leucemia). Ma le azioni sono probabilmente più ampie.

La formaldeide è un inquinante ubiquitario, anche domestico. Infatti viene rilasciato nell’aria dai mobili nella loro fase iniziale di vita. Esistono già delle norme che regolamentano i contenuti accettabili di formaldeide nei mobili in commercio.

Tale esposizione può diventare anche lavorativa. Tuttavia appare evidente che siano necessari solo azioni di prevenzione primaria, assicurando che i mobili acquistati per uso lavorativo siano dotati delle richieste certificazioni di bassa emissione.

Formaldeide: al lavoro e a casa

Una recente normativa che definisce i livelli di emissioni di formaldeide nei prodotti a base di legno impone anche alcune osservazioni nei confronti dei lavoratori del settore.

Viene di fatto reso obbligatorio l’impiego di materiali lignei e mobili a bassa emissione di formaldeide (Classe E1). Tutti i prodotti (pannelli, mobili, ecc) in legno devono essere accompagnati da una dichiarazione di conformità a cura del produttore.

La normativa prevede che il fabbricante provveda all’origine ad effettuare l’analisi delle emissioni di formaldeide presso un

Ente Accreditato.

Pertanto il consumatore deve, ove non fosse fornita, richiedere la certificazione del pannello o mobile acquistato. Ovviamente, a maggior ragione le aziende che acquistano mobili per l’arredo degli uffici sono tenute, a tutela dei lavoratori che vi soggiornano a verificare la presenza della certificazione.

La formaldeide ha impieghi più disparati: per le sue proprietà battericida viene utilizzato, come noto, come disinfettante o come conservante di materiali biologici.

Ha un’azione irritante sulle prime vie aeree e sulle mucose oculari e, recentemente, la

IARC (l’agenzia internazionale per la ricerca sul cancro) l’ha inserita nell’elenco dei cancerogeni certi per l’uomo (classe 1).