ECOBONUS 110% PER LO SMALTIMENTO AMIANTO
Il Nuovo Decreto Rilancio 2020 ha previsto un ecobonus 110% che permette di effettuare lavori di riqualificazione energetica e miglioramento abitativo ad un costo pari a 0. Nello specifico la detrazione supera le somme spese con uno sconto in fattura pari al 110% e costituisce uno strumento di rilancio dell’economia, nonché di miglioramento delle spese energetiche e della sicurezza abitativa degli edifici.
Il superbonus contenuto nel Nuovo Decreto Rilancio 2020 consiste in un potenziamento al 110% della detrazione già prevista dall’articolo 14 del decreto-legislativo del 4 giugno 2013 n. 63, per le spese documentate e rimaste a carico del contribuente, sostenute dal 1° luglio 2020 e fino al 31 dicembre 2021, da ripartire tra gli aventi diritto in cinque quote annuali di pari importo.
La detrazione viene calcolata su un ammontare complessivo delle spese non superiore a euro 60.000 moltiplicato per il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio. Nel decreto del Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del mare 11 ottobre 2017 si stabiliscono i criteri ambientali minimi che devono essere rispettati dai materiali e dai prodotti utilizzati, perché la detrazione del 110% sia applicabile.
Rientrano nell’incentivo gli interventi di rimozione dell’amianto, nel caso in cui la rimozione e sostituzione dell’amianto porti al miglioramento energetico del condominio o dell’unità abitativa.
La bonifica dall’amianto può essere abbinata ad un intervento di efficientamento energetico, grazie al quale si potranno installare pannelli fotovoltaici sul tetto, dopo aver rimosso l’asbesto. Per accedere al superbonus gli interventi devono assicurare, anche congiuntamente, il miglioramento di almeno due classi energetiche dell’edificio e se questo non è possibile, il conseguimento della classe energetica più alta possibile, da dimostrare mediante l’attestato di prestazione energetica (A.P.E).
Nell’ecobonus 110% rientrano anche i lavori di messa in sicurezza dei giardini condominiali nonché la rimozione dell’amianto dai tetti. I lavori devono essere fatti rispettando una determinata procedura: i tecnici abilitati attestano il rispetto dei requisiti previsti dai decreti di cui al comma 3-ter dell’articolo 14 del decreto-legge n. 63 del 2013 e la corrispondente congruità delle spese sostenute in relazione agli interventi agevolati. Una copia di questa attestazione deve essere trasmessa per via telematica all’Agenzia Nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile (ENEA).
L’ecobonus 110% si somma al sisma bonus. In questo caso la riduzione del rischio sismico in seguito ai lavori di riqualificazione viene asseverata dai professionisti incaricati della progettazione strutturale, direzione dei lavori delle strutture e collaudo statico secondo le rispettive competenze professionali, e iscritti ai relativi Ordini o Collegi professionali di appartenenza.
L’ecobonus 110% rappresenta dunque una possibilità da cogliere al volo per la bonifica dell’amianto e allo stesso tempo per una riqualificazione energetica dell’edificio, per una maggiore sicurezza ed efficienza abitativa.
Normalmente le spesi di bonifica dell’amianto ricadono interamente sui proprietari degli edifici e si tratta di somme alle volte ingenti, considerando le misure di sicurezza necessarie allo smaltimento di questo pericoloso minerale e che variano a seconda della complessità del manufatto.
Perché rimuovere l’amianto dai tetti?
L’amianto, o asbesto, è un insieme di minerali pericolosissimi per la salute umana. Il temine amianto è comune infatti a diversi tipi di minerali, tutti caratterizzati dalla capacità di suddividersi in fibre longitudinali sempre più piccole e facilmente inalabili.
Una volta inalate queste fibre provocano ispessimenti pleurici, placche pleuriche, asbestosi, mesoteliomi e altri tipi di turmore, dall’esito spesso infausto. Non esiste una distanza di sicurezza dalla quale ci si può considerare al sicuro, né una soglia minima di fibre respirate perché si possano contrarre le cosiddette malattie asbesto-correlate. La circolazione delle fibre killer nell’ambiente dipende infatti da tanti fattori, tra cui lo stato dell’amianto (se compatto, friabile, quanto polveroso, integro etc..), vento ed altri agenti atmosferici che ne facilitano lo spostamento. Vivere e lavorare per anni in un ambiente in cui si respirano fibre di amianto determina nella maggior parte dei casi l’insorgere di una malattia. Scientificamente però può bastare anche una sola fibra di amianto inalata a determinare dopo alcuni anni di latenza l’insorgere della malattia.
Il bonus 110% ci dà dunque un’occasione importante e di vitale importanza per rimuovere e smaltire l’amianto dal tetto e farlo a costo zero.
Qual è il primo passo?
Sicuramente il primo passo da fare quando ci ritroviamo una copertura in eternit (o presunto tale) è fare una valutazione della stessa. Fare una valutazione accurata della copertura significa andare ad individuare gli interventi necessari da effettuare sulla copertura in modo da ridurre al minimo il rischio di contaminazione ambientale. La Idro-Consult Laboratori Riuniti s.r.l effettua valutazioni sulle coperture, analisi sulle coperture e sulle fibre aerodisperse. Affidati a noi e ti sapremo guidare nella corretta gestione della tua copertura.
SEGUICI SU FACEBOOK ED INSTAGRAM PER NON PERDERTI LE ULTIME NEWS SULL’AMBIENTE