Sostanze radioattive: nuove regole per le acque potabili

Sostanze radioattive: nuove regole per le acque potabili

NUOVI PARAMETRI DI RIFERIMENTO PER LE SOSTANZE RADIOATTIVE PRESENTI NELLE ACQUE POTABILI

Sono in vigore dallo scorso 22 marzo i nuovi parametri di riferimento da considerare per le sostanze radioattive radon e trizio nelle acque potabili.
Il Decreto legislativo 15 febbraio 2016, n. 28, infatti, sostituisce, per quanto attiene alle sostanze radioattive presenti nelle acque potabili, il D. Lgs 31/2001, fissandone di nuovi.
Il decreto oltre a fissare i valori di parametro, stabilisce anche la frequenza, i metodi per l’analisi e il controllo delle sostanze radioattive presenti nelle acque destinate al consumo umano.
Il provvedimento non si applica alle acque minerali naturali riconosciute tali dal D.lgs. 176/2011 e alle acque medicinali ai sensi del D.lgs. 219/2006.
I valori di parametro, ovvero i valori con cui confrontare la media annua dei valori misurati, al di sopra del quali è obbligatorio valutare se la presenza di sostanze radioattive nelle acque, destinate al consumo umano costituisca un rischio per la salute umana tale da richiedere un intervento, devono essere rispettati nei seguenti punti:
a) per le acque fornite attraverso una rete di distribuzione idrica nel punto in cui queste fuoriescono dai rubinetti;
b) per le acque fornite da una cisterna, nel punto in cui fuoriescono dalla cisterna;
c) per le acque confezionate in bottiglie o altri contenitori, nel punto in cui sono imbottigliate o introdotte nei contenitori;
d) per le acque utilizzate nelle imprese alimentari, nel punto in cui sono utilizzate nell’impresa.
La normativa prevede sia “controlli esterni” effettuati dalle Asl territorialmente competenti, oppure altri enti pubblici competenti a svolgere controlli sulla salubrità delle acque, sia “controlli interni” effettuati dal gestore del servizio idrico integrato e, in ogni caso, devono essere pianificati ed effettuati in modo da assicurare che i valori ottenuti siano rappresentativi della qualità dell’acqua consumata nel corso dell’anno.
Nel caso di superamento dei valori delle sostanze radioattive sono previste le valutazioni dei rischi e gli interventi correttivi ad opera delle Autorità preposte ognuna per gli aspetti di propria competenza (Asl, Arpa, Regioni e Sindaci), nonché da parte del gestore del servizio idrico integrato.